Contributi a fondo perduto, uno strumento molto importante in un momento di crisi come quello che tante aziende e famiglie stano attraversando dopo il lockdown. Si potrà fare domanda per questi contributi dal 15 giugno al 24 agosto, ma chi ne ha diritto e come funzionano esattamente?
I contributi a fondo perduto sono stati definiti dal Decreto Rilancio e sono destinati a Piccole imprese, partite Iva, artigiani e commercianti. Per ottenerli bisogna presentare la relativa domanda all’Agenzia delle Entrate, come detto a partire da lunedì 15 giugno e fino alla scadenza prevista, che è stata fissata al 24 agosto.
La domanda è compilabile online, con un apposito modello telematico, attraverso il quale si possono richiedere le risorse destinate a sostenere chi si trova più in difficoltà per i mancati incassi causati dal lockdown resosi necessario per arginare l’avanzata del Covid-19.
Per ottenere i contributi a fondo perduto bisogna compilare apposita istanza online tramite Entratel/Fisconline o attraverso l’accesso alla propria area riservata del portale Fatture e Corrispettivi, con Spid o Cns. I contribuenti italiani possono avvalersi anche degli intermediari abilitati, come i commercialisti.
A chi spetta questo contributo? I finanziamenti a fondo perduto sono destinati alle imprese e a quei soggetti con Partita Iva che non abbiano già fruito del bonus professionisti e del bonus lavoratori (i famosi 600 euro, poi aumentati a 800/1000 che alcuni però lamentano di non aver ricevuto).
I requisiti per ottenere i contributi a fondo perduto sono avere avuto nel 2019 incassi inferiori a 5 milioni di euro e aver avuto nel 2020 un calo di fatturato a causa del Covid-19 di due terzi rispetto al precedente anno. Ci sono poi particolari condizioni riservate ai soggetti con domicilio fiscale o sede operativa dell’azienda nel territorio di Comuni colpiti da terremoto, alluvione, o altre catastrofi naturali.
Il contributo riconosciuto avrà sempre un importo di almeno 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per le aziende potrà aumentare in base al danno dimostrato relativo al proprio fatturato. Questo contributo è un bonus al quale non è applicata tassazione e che non incide sul calcolo della deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi sul reddito.
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