Stati Generali dell’economia, iniziano venerdì, ma cosa sono?

Agli Stati Generali dell’economia voluti dal Premier Conte e che si terranno da venerdì 12 giugno a domenica 21, pare parteciperà anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Se la sua presenza fosse confermata questo sarebbe un importante successo personale per il presidente del Consiglio e anche un messaggio importante per il Paese. Un segno di distensione, anzi di ritrovata intesa tra Roma e Bruxelles, che prosegue nella direzione intrapresa con la nomina di Paolo Gentiloni a Commissario europeo per l’economia e l’elezione di David Sassoli come presidente dell’EuroParlamento.

Cosa saranno e come funzioneranno questi attesi e discussi Stati Generali dell’economia? I lavori inizieranno e ruoteranno attorno alla presentazione del rapporto del Comitato presieduto da Vittorio Colao e senza dubbio di spicco sarà la presenza di Ursula von der Leyen che però non sarà ben vista da chi si posiziona politicamente lontano dall’Europa.

Il premier Conte punta ad un piano molto strutturato per far uscire l’Italia dalla crisi seguita alla pandemia. Il lockdown rischia di tradursi in strascichi devastanti per l’economia e bisogna prepararsi ad una Fase 3 che si riveli di autentico rilancio, una vera riscossa, non solo una timida ripartenza.

Senza dubbio per il governo e in primis per il Premier Giuseppe Conte c’è un desiderio di consolidare la propria leadership, cosa importante per tenere le redini di una maggioranza con tante differenze interne e una certa propensione al litigio. Oltre agli aspetti politici saranno però più che mai assolutamente strategici quelli strettamente economici. Abbiamo a disposizione 172 miliardi di euro arrivati con il Recovery Fund, senza contare la possibilità di utilizzare anche i 36 miliardi del Mes, anche se con il vincolo di destinarli a spese sanitarie.

Sul piatto il rapporto con vari paesi europei, come i vicini (anche culturalmente) Spagna e Francia e con i Paesi più austeri come Austria, Svezia, Olanda e Danimarca. Buona pare l’intesa con la Germania, almeno rispetto al recente passato.

Molto c’è da fare e decidere, in tempi rapidi. Alcune forze politiche non vedono positivamente questi Stati Generali dell’economia, ma senza dubbio la necessità di mettere in campo misure straordinarie richiede strumenti nuovi, anche per il confronto e la presa di decisioni che siano il più possibile condivise, sia a livello nazionale che europeo. Viviamo un momento complesso e per certi versi senza precedenti, uscirne a testa alta è possibile, ma non sarà affatto facile.

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