La diffusione del Coronavirus in Italia non accenna a fermarsi. A 20 giorni dal primo caso accertato il numero dei contagi ha superato quota 3.000. Una cifra che ci mette nella lista dei paesi più colpiti dal virus al mondo. Ma perché l’Italia è il paese europeo con più casi? La spiegazione arriva dal parere degli esperti.
Secondo Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano, il virus è iniziato a circolare in Italia a fine gennaio sottotraccia diffondendosi nella cosiddetta zona rossa. Il paziente zero, chiunque sia, non aveva alcun timore di poter essere positivo ed ha continuato a svolgere le sue attività quotidiane in tutta tranquillità. Il virus ha iniziato così a diffondersi fino a registrare dei picchi di casi che hanno poi allarmato il sistema sanitario nazionale. Ma ormai era già troppo tardi.
Coronavirus: la presenza dei superdiffusori
Uno dei motivi per cui il virus si è allargato in modo sostanziale e in tempi brevi contagiando numerose persone potrebbe essere la presenza sul territorio nazionale di soggetti detti superdiffusori, ovvero persone in cui il microrganismo si replica in quantità tale da poter infettare molte persone in tempi brevi.
L’Italia potrebbe essere la nazione europea più colpita anche perché è stata l’unica ad effettuare un altissimo numero di tamponi anche su persone asintomatiche ma considerate a rischio o perché vivevano nelle zone rosse o perché erano stati a contatto e frequentato persone che avevano contratto il virus. Questo enorme numero di tamponi ha inevitabilmente portato alla luce tutti i casi di coronavirus, anche quelli lievi. In altri paesi europei invece i test sono stati fatti soltanto su pazienti che presentavano sintomi. In questo modo potrebbero non essere venuti alla luce quei casi asintomatici ma che comunque avevano contratto il virus.